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Incontro a Donnaregina per la mostra “SIA LA LUCE”

11 Ott , 2014,
ICM
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Due opere degli artisti Carlos Araujo e Silvana Galeone sono state donate al Cardinale di Napoli Crescenzio Sepe in vista della mostra che verrà inaugurata il 18 ottobre, alle ore 18, a Castel dell’Ovo.

Di Carlos Araujo, pittore brasiliano tra i più prestigiosi nel campo dell’arte contemporanea, è stato donato il quadro “Gesù cura e salva”. Di Silvana Galeone, nota sul piano internazionale, è stato donato un vaso di ceramica simboleggiante l’auspicio di una vera pace tra i popoli.
Sua Eminenza ha molto gradito i doni sottolineando, come già aveva fatto nel concedere il Patrocinio Morale alla Mostra, la necessità di interpretare bene la bellezza del sacro e il mistero del profano.
All’incontro erano presenti i due artisti con il Presidente dell’Istituto di Cultura Meridionale Gennaro Famiglietti che promuove la mostra, e Padre Giovanni Mancino Presidente dell’Associazione Eurocivitas.

Galeone_Sepe_Araujo

AVVOCATO GENNARO FAMIGLIETTI, PRESIDENTE DELL’ISTITUTO DI CULTURA MERIDIONALE E COORDINATORE NAZIONALE FENCO – FEDERAZIONE NAZIONALE DEI CONSOLI, ORGANIZZATORE DELLA MOSTRA SIA LA LUCE:

“Una mostra che io ritengo straordinaria e che deve meritare davvero la grande attenzione del pubblico internazionale perché per la prima volta a Napoli anzi in Italia abbiamo un grande artista brasiliano Carlos Araujo, che è considerato il più grande pittore di arte sacra al mondo. È stato solo una volta in Vaticano e ha donato in quella occasione un quadro al Papa Emerito Ratzinger e in Italia non ha ancora esposto le sue grandi opere.

Abbiamo quindi l’onore di proporlo noi come Istituto di Cultura Meridionale con la Federazione Nazionale dei Consoli ed Eurocivitas ospitandolo qui a Napoli in una grande mostra internazionale a Castel dell’Ovo che si inaugura il 18 ottobre e terminerà il 28.
Con Carlos Araujo che è un grandissimo artista, abbiamo un’altra grande, per fortuna italiana, che si chiama Silvana Galeone, pittrice scultrice e ceramista molto brava. I due hanno già lavorato insieme e hanno avuto importanti esperienze internazionali con delle straordinarie mostre e noi li proponiamo a Napoli in questo grandissimo spazio espositivo che è Castel dell’Ovo.

Inoltre, mi piace sottolineare l’entusiasmo e il grande sostegno di Sua Eminenza il Cardinale Sepe che patrocinando l’evento ha dichiarato di proseguire su questa strada continuando in futuro con altri artisti internazionali che raffigurano l’arte sacra. Al Cardinale sono state donate due importanti opere che saranno messe all’asta di beneficenza di fine anno ed il cui ricavato sarà devoluto alla Casa di Tonia.

Consentitemi di sottolineare l’importanza di questo evento: Napoli si pone al centro di grande interesse culturale e artistico con questi grandi autori e noi siamo molto orgogliosi, per cui il nostro è un appello non solo ai cittadini ma anche ai turisti perché vengano a godere non solo delle bellezze della città ma anche di questo grande evento.”

DICHIARAZIONE DI CARLOS ARAUJO:

“É con immenso piacere che oggi mi trovo qui, in questo splendido paese che è l’Italia, specialmente Napoli, la terra delle grandi passioni e di forte spiritualità. Per presentarmi, vi illustrerò brevemente il mio incontro con l’Arte.
L’inizio fu a 13 anni, e a 35 anni fui motivato a dipingere a causa delle situazioni di degrado umano di cui fui spettatore, e che mi svegliarono, portandomi a ragionare sul MONDO DELLE CONSEGUENZE, testimoniando così, attraverso la pittura, l’assurdo dislivello sociale a cui il mondo si è assoggettato col passar degli anni; tribú di indios massacrati, odio tra vicini, fratelli in guerra.

Da quel momento iniziai un mio percorso artistico con una monografia in cui furono raccolti i miei lavori, scritta ed edita da Draeger Antes, intitolata ARAUJO pour Cloude Draeger. Da quel momento in poi iniziai ad addentrarmi nell’aspetto biblico di tutto ció che nasceva dalla mia ispirazione.

Fui anche invitato a a completare una collezione di volumi realizzati da Arienne Lancell, il cui titolo è Uncunables, libri di litografie che narravano le molteplici visioni che l’umanità aveva della figura di Dio. Parteciparono a questo lavoro artisti vari tra cui Salvador Dalí, Ernst Fuch, Hans Belmer.

Mentre sviluppavo un nuovo lavoro, APOCALISSE, basato nei testi di San Giovanni di Patmos, mi resi conto della necessità dell’uomo di entrare a far parte integrante del MONDO DELLE CAUSE, che non giustificano, ma che spiegano chiaramente il perché di quelle ingiustizie non giustificate ma certamente abnormi, del mondo spirituale e da questo momento in poi il mio linguaggio iniziò a legittimarsi attraverso la comprensione della parola, e della crescita dell´essere umano.

La nascita delle mie opere si crea attraverso la tecnica della velatura, una specie di approccio timido, iniziando con macchie che si sviluppano nello spessore delle molteplici luci che a poco a poco appaiono. Per grazia di Dio, la mia prolificità non è solo nella mia famiglia, ho 4 figli, ma anche nella mia produzione artistica, non ricordo se nel mio atelier ci sono più di 1000 opere. Vorrei sottolineare che io non sono ma sono stato usato come strumento di passaggio per lasciare un segno visibile di un messaggio di oltre 8000 anni, imprescindibile dagli esseri umani.

Sono molto felice di essere stato scelto come rappresentante di un pensiero eterno, e di partecipare a questa splendida Mostra, organizzata dall’Istituto di Cultura Meridionale nella persona del caro Gennaro Famiglietti e per gentile presentazione da parte di Padre Mancino. E uno speciale ringraziamento alla mia cara e speciale amica, Livia Bucci, senza la quale oggi non sarei qui a godere di questo speciale pubblico.

Grazie …anzi…um grande obrigado meus queridos amigos!!!”.

DICHIARAZIONE DI SILVANA GALEONE:

“La mostra che si sta realizzando a Napoli, culla delle più grandi civiltà mondiali, personalmente proposta e sostenuta, che vede anche la presenza di un illustre artista qual è Carlos Araujo, è stato sempre un progetto maturato nella mia carriera artistica svoltasi in Italia, all’estero e anche oltre oceano. La mostra ha avuto la promozione e l’assistenza di qualificate associazioni culturali napoletane, soprattutto l’Istituto di Cultura Meridionale, nella persona del Presidente Avv. Gennaro Famiglietti, della Fenco e dell’Associazione Eurocivitas, presieduta da Padre Giovanni Mancino.

L’incontro di due artisti appartenenti a due mondi lontani, diversi per estrazione sociale e culturale, sicuramente può provocare eccezionali emozioni e convinzioni esistenti nell’arte vera, pur essendo le loro espressioni linguaggi e immagini diversi anche nella luminosità dei colori e tematiche, una straordinaria sinergia di intenti e di grandi valori che sono universali e comuni di ogni vero artista che è conquistato dal mistero della bellezza luminosa posta dall’Altissimo nel mondo materiale e vivente.

È mia profonda convinzione che ognuno di noi si pone nel mondo dell’arte con un personale e diverso linguaggio che esalta ancora di più la universalità dei grandi valori umani e spirituali.

Con il simbolo della mia colomba e della mani dalle lunghe dita, rivolte quasi sempre verso l’alto, intendo esprimere il comune messaggio di pace, amore e fraternità, necessario nei nostri tempi in un mondo in cui prevale la violenza particolarmente contro la donna e l’innocenza”.

L’inaugurazione della mostra SIA LA LUCE nel capoluogo partenopeo rappresenta solo la prima tappa di un percorso che porterà le opere dei due artisti nelle più prestigiose e suggestive locations espositive in Italia.

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