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La Napoli letteraria di Francesco D’Episcopo.

22 Giu , 2015,
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Si terrà giovedì 25 giugno alle ore 18:00 la presentazione del libro “La Napoli letteraria di Francesco D’Episcopo” di Maria Gargotta.  Assieme all’autrice saranno presenti in via eccezionale Francesco D’Episcopo e Gianpasquale Greco. Il libro edito Graus verrà presentato all’Istituto di cultura meridionale in via Chiatamone 63, presso l’elegante Palazzo Arlotta.  All’incontro interverranno Anna Gertrude Pessina, Apollonia Striano. I lavori saranno introdotti dal Presidente dell’Istituto avvocato Gennaro Famiglietti e coordinati da Armida Parisi.

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Il I novembre 2014, Francesco D’Episcopo si è pensionato dall’Università degli Studi di Napoli “Federico II”, dove si è formato e ha insegnato Letteratura Italiana per oltre un quarantennio, interrotto solo dal servizio militare e da un periodo di insegnamento all’Istituto Universitario Orientale.
Questo è un primo tributo alla sua instancabile attività di docente e studioso, concentrato sulla città (e sulla sua infinita cultura), che ha più amato e non ha mai tradito.
 

il libro

Questa città «rampicante», ma anche città-donna, come in più occasioni il D’Episcopo ha asserito, se profondamente amata, si lascia squarciare e penetrare fin nelle sue pieghe più riposte, anche attraverso i suoi scrittori, quelli che hanno saputo trovare le parole, che il napoletano verace, il solo che «può raccontare e rappresentare dal di dentro la “sua” città», come egli afferma in un intervento dedicato a Domenico Starnone, non sempre però riesce a trovare. È per questo che, nell’intento e nel desiderio di offrire di Napoli, di cui il nostro critico si sente parte verace, nonostante la nascita molisana, una rappresentazione non oleografica, ma vera e viva nella sua sorprendente imprevedibilità, il D’Episcopo si è appassionatamente immerso nelle pagine vive di grandi napoletani, più o meno conosciuti, per trarne fuori l’essenza contraddittoria e sfuggente della città.

l’autore

 

Maria Gargotta è nata a Napoli il 27 dicembre 1957, dove vive. Si è laureata in Lettere classiche presso la Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università degli Studi di Napoli “Federico II”, il 28 ottobre 1983, con la votazione di 110 e lode, discutendo una tesi in Letteratura Italiana  sulla poetica di Giovanni Gioviano Pontano. Come vincitrice di concorso, ha insegnato Materie letterarie nella Scuola media e negli Istituti secondari di secondo grado.  È attualmente in attività, come docente di Materie letterarie, presso il Liceo Artistico di Napoli. È stata cultrice della materia negli insegnamenti di Letteratura Italiana e Critica letteraria e letterature comparate presso il Corso di Laurea in Cultura e Amministrazione dei Beni Culturali della Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università degli Studi di Napoli “Federico II”. Si occupa di critica letteraria, di narrativa e di poesia. Ha partecipato a concorsi letterari, conseguendo quattro premi: un primo e un secondo posto per la narrativa e per la poesia.
Ha al suo attivo diverse pubblicazioni scientifiche nei volumi: Vincenzo Maria Rippo, Incontro e distacco, Edizioni Scientifiche Italiane, Napoli 1990. Con Francesco D’Episcopo, Sergio Campailla. Stagioni siciliane tra narrativa e critica, Graus editore, Napoli 2008. La Salerno letteraria di Francesco D’Episcopo: Masuccio e Alfonso Gatto, Edizioni Plectica, Salerno 2009. È, inoltre, autrice di ampi saggi su Montale pittore, Enzo Striano, William Wordsworth.

Il Sud premia Lech Walesa.

19 Giu , 2015,
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2 okLa visita del Presidente Emerito di Polonia Lech Walesa nel weekend del 12 , 13 e 14 giugno, ha emozionato Napoli e riscosso grande successo non solo negli ambienti istituzionali e religiosi ma anche tra gli stessi cittadini che hanno accolto il presidente polacco con caloroso affetto e commozione.

Lech Walesa ha d’altronde segnato la storia contemporanea grazie al suo notevole carisma, coraggio e determinazione.Il suo messaggio di giustizia e di rispetto fra i popoli è riuscito ad imporsi con tanta foga da riuscire ad oltrepassare le barriere del tempo e dello spazio, divenendo un riferimento importante per le generazioni che si sono susseguite e che si susseguiranno.

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Durante la manifestazione internazionale, tenutasi Sabato 13 Giugno presso Palazzo Arlotta sede dell’Istituto di cultura meridionale, il Presidente Emerito di Polonia Lech Walesa ha dunque ricevuto per la prima volta il premio internazionale “People for culture and Peace” consegnato dal presidente stesso dell’Istituto,  l’avvocato Gennaro Famiglietti.

Il premio è stato realizzato dall’artista internazionale Silvana Galeone che  per l’occasione ha scelto di rappresentare una colomba bianca, simbolo per eccellenza di pace e amore.

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Conferenza “1925-2015 XC Anniversario della morte della regina Maria Sofia: donna, regina e guerriera del Sud”.

29 Mag , 2015,
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Introduce il Presidente dell’Istituto di cultura meridionale Avv. Gennaro Famiglietti

Alla conferenza intervengono:  Antonella Fusco,  Gigi Di Fiore e Aldo Cobianchi con la partecipazione straordinaria di Anna Maria Ackermann. L’incontro si terrà il giorno Venerdì 5 Giugno 2015  alle ore 18:00 presso il prestigioso Palazzo Arlotta in via Chiatamone 63,  sede dell’Istituto di Cultura Meridionale. Con la conferenza si vuole ricordare le gesta dell’ultima sovrana del Regno delle due Sicilie,  l’avvincente regina di origine bavarese dal cuore napoletano che, con coraggio e devozione si é battuta per difendere  quella terra del Sud che ha tanto amato.

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Presentazione del libro “L’Orologio Smarrito” di Carmen Moscariello, editore Guida.

28 Mag , 2015,
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Introduce e coordina Gennaro Famiglietti – Presidente dell’Istituto di Cultura Meridionale

Intervengono con l’autrice, Carmen Moscariello,  Raffaele Messina e Annella Prisco

Letture di Wanda Marasco

Giovedì 28 maggio 2015 – ore 18.00 – Istituto di Cultura Meridionale – Via Chiatamone 63 – Napoli – Palazzo Arlotta

 

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Emozioni intense, riflessioni esistenziali, alternanza di luci ed ombre, si intrecciano con forza nella raccolta di liriche

di Carmen Moscariello “L’orologio smarrito” in cui l’autrice, attraverso un percorso interiore di sicura matrice auto

biografica,  ripercorre valori etici e tratti universali della condizione umana trasmettendo all’autore, attraverso una

serie di metafore, immagini di forte intensità, filtrate sempre con la lente dell’introspezione, e ricche anche di

un profondo senso religioso. Altra caratteristica che dona  pregio all’opera è la musicalità dei versi che riescono a

raggiungere le corde più profonde del lettore, restituendogli

una dimensione di luce e di grande armonia del sentire, in un susseguirsi di immagini reali ed oniriche, tenute

unite dal senso dell’equilibrio, e con una continua attenzione ai passaggi più importanti del vivere.

(Annella Prisco)

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Arrestare la corsa verso il nulla “L’Orologio Smarrito” di Carmen Moscariello

di Fiorella Franchini

       “Abbiamo tutti le nostre macchine del tempo. Alcune ci riportano indietro, e si chiamano ricordi. Alcune ci portano avanti, e si chiamano sogni”scrive Jeremy Irons. Carmen Moscariello usa piccoli ingranaggi per viaggiare e quando il suo orologio si ferma, il tempo riprende vita.     “L’orologio smarrito” – Guida editore – contiene una poesia così immediata e quotidiana da abitare le singole parole. Ogni verso fugge lontano e ritorna, riportando pensieri che respirano, parole che sussurrano.

Perché questo titolo per la sua silloge, Carmen?

Inizialmente l’avevo intitolata L’Incompiuta” ma alla fine del lavoro ho cambiato il titolo perché mi sono resa conto che in esso era narrato non solo il mio destino ma quello di tante persone care. Di questi infiniti percorsi umani, in cui la natura ha un ruolo determinante, si nutre questo mio sentire.

Che cosa intende per smarrito?

“Smarrito” va inteso non come abbandono della vita ormai tarda, ma il tempo come assoluta ricerca della libertà e della giustizia, come totale appassionata appartenenza all’umanità che non sempre si volta al grido d’amore dei poeti.

Aleggia un mistero difficile da spiegare che rivela l’invisibile dentro l’invisibile. Emozioni dell’anima, colorate d’ogni sfumatura, che fabbricano immagini. Metafore e richiami che hanno un affascinante potere comunicativo ed evocativo. C’è l’intera storia del cuore umano nelle parole di Carmen Moscariello e nei suoi silenzi perchè “una poesia è fatta anche di silenzio”.

Che cosa è il tempo?

Se pensiamo alla sua trasparenza, potremmo dire che il tempo sia leggibile e, come storia, ognuno di noi sia protagonista del suo tempo, nella successione dei fatti che spesso, o a volte, sul cuscino di pietra della memoria ognuno di noi ha l’opportunità di valutarlo, di giudicarlo nelle singole azioni o in tutte le azioni che determinano la vita.

Poche pagine dense di storia, quello del suo percorso esistenziale, costellato di difficoltà e di gioie, di quotidiano che diventa rappresentazione completa della realtà umana. “Una polifonica romanza d’amore, di vita, di sogni, di affetti per i figli, i nipoti, per una storia che ha ed ha avuto vicissitudini ricche di humanitas, e zeppe di empatia” la definisce Nazario Pardini nella prefazione. Nessun senso edonistico, né pessimismo ma un grande amore per la vita trasmesso con efficacia espressiva e morale.

“Ma cos’è mai la poesia?Più d’una risposta incerta è stata già data in proposito” si chiede Szymborska e gli fa eco il critico Raffaele Messina che, soffermandosi sui versi dell’autrice, durante la presentazione del libro all’Istituto di Cultura Meridionale con Annella Prisco, Wanda Marasco e Gennaro Famiglietti, si domanda quanto valga la parola poetica che regala emozioni e sentimenti, che ricerca e indaga il senso della vita. Inutile, appare, analizzare le radici e i tecnicismi; ovunque si percepisce un abbraccio tra poeti e un intreccio di scritture. Fortissimo è il valore del potenziale catartico di questa ispirazione sprigionato dalle espressioni figurate e dagli accostamenti di termini: la quercia è il simbolo di questa vita e poi “storie che raspano”, “mareggiate di sogni”, ”sussurri ruvidi”.

Melanconia del tempo, vaghezza, sogno, infinito atemporale. Nella semplicità dei contenuti un’essenza così pregnante da fornire un corrimano cui aggrapparsi per risalire il sentimento dell’essere e afferrare la contemporaneità, arrestando la corsa verso il nulla.

(napoliontheroad 1 luglio 2015)

 

 

Presentazione del libro Il sacrificio di Éva Izsák di Januaria Piromallo – edizioni Chiarelettere

8 Mag , 2015,
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«Januaria Piromallo ci racconta una spaventosa storia insabbiata, che lei stessa ha portato alla luce. La storia crudele di Éva, mandata a morire quando già si sentiva salva, vittima di fuoco amico.» Isabella Bossi Fedrigotti

«Tema sgradevole per la comunità ebraica. Totem e tabù che forse, a settant’anni di distanza, è ora possibile affrontare.» Mauro Suttora

Quella della giovane ebrea ungherese Éva Izsák, fatta suicidare nell’estate del 1944 a diciannove anni e mezzo, è una storia vera. Una storia atroce, perché a decretare la sua morte è stato chi l’avrebbe dovuta proteggere: Imre Lipstiz, ventiduenne, che qualche anno dopo cambierà nome e diventerà Imre Lakatos, il famoso filosofo erede di Popper. Éva si fidava di lui e degli altri resistenti perché era come loro. Erano tutti giovani, molti di famiglia ebrea, in fuga dai nazisti, comunisti, si chiamavano “compagni” e si preparavano a costruire la nuova Ungheria. Fu il filosofo Imre Toth, nel 2006 a Parigi, a raccontare questa storia a Januaria Piromallo e a donarle il manoscritto Il monumento di parole per Éva perché lei la raccontasse a sua volta. Januaria ha raccolto fonti, cercato negli archivi. Insieme al manoscritto (da cui sono tratti i corsivi di questo libro), sulla sua scrivania si sono impilati testi storici, saggi, articoli e foto dell’epoca. Ma le testimonianze ufficiali, se sono sufficienti a dare una versione dei fatti, non bastano a comprenderli. Ed è per comprendere che Januaria ha trasformato questa storia in un romanzo. Riempiendo i vuoti con l’immaginazione, sforzandosi di intuire i contorni delle cose anche lì dove le ombre erano troppo fitte per poterli scorgere.

introduzione di Gennaro Famiglietti, presidente dell’Istituto di Cultura meridionale

la scrittrice e giornalista Tjuna Notarbartolo intervista l’autrice

interventi di Giovanni Squame, presidente di Ali, e Domenico Ciruzzi, vicepresidente dell’Unione delle Camere penali italiane, con un momento musicale di Antonio Onorato

martedì 12 maggio, ore 18

Istituto di Cultura meridionale

palazzo Arlotta

via Chiatamone, 63 – 80121 Napoli

 

Presentazione del Libro di Angela Procaccini “D”

17 Apr , 2015,
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INVITO OTT.

Presentazione del Libro di Angela Procaccini “D”

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Angela Procaccini ha vissuto tra Napoli, Cava dei Tirreni e Salerno, Genova, Roma. La sua matrice è quella di docente di scuole superiori: laureatasi in Lettere classiche, ha ampliato le sue esperienze culturali e lavorative, collaborando con Melita Cavallo, Presidente della Commissione per le Adozioni Internazionali (Presidenza del Consiglio dei Ministri), quindi con il Presidente della Provincia di Napoli, organizzando e coordinando progetti culturali a beneficio di adolescenti di una realtà talora difficile come  quella di Napoli e del suo hinterland.

Dirigente scolastico di Istituti nautici, dal Mare ha tratto l’essenza per percorrere ancora le rotte della vita. Infatti il Mare, i Giovani, l’Amore, la Cultura sono stati da sempre il nutrimento della sua anima, la guida per andare avanti, il conforto della perdita di Simonetta, l’amata figlia. Nominata prima Cavaliere, poi Ufficiale della Repubblica, preferisce comunque sentirsi la “Partigiana dei ragazzi”, come è stata definita per la sua propensione a capire, ragionare con i ragazzi, e a creare in loro il “nucleo caldo” di valori e sentimenti.   Scrittrice sensibile e raffinata, oggi coordina per il Comune di Napoli percorsi di Mare e di Cultura per i giovani, con lo sguardo sempre fisso all’orizzonte lontano

È Presidente dal 2007 della Giuria del Premio Nazionale di poesia di Ischia (Associazione “Giochi di Natale”),  dal 2011 della Commissione esaminatrice dell’Associazione “La Catena”  per l’attribuzione di onorificenze ai Vigili del Fuoco, dal 2013 della  Commissione assegnataria dei “Nettuno”, Premio Mediterraneo,  per personalità che si siano distinte nel settore della difesa e della salvaguardia del Mare, a livello scientifico, culturale, sociale e politico,  (Arcipesca FISA).

Nello specifico, nella sua collaborazione  attiva con l’Assessorato al Lavoro del Comune di Napoli (a titolo volontario e gratuito) privilegia  percorsi che hanno come focus la formazione dei ragazzi e dei giovani (EBW, Sicurezza stradale, incontri culturali) e il Mare di Napoli e della Campania (“Protocollo “La  scuola va a bordo”, Giornata europea del Mare …)

Partecipa attivamente a percorsi di Legalità organizzati dalla Fondazione Polis e  da Libera, dopo la tragedia dell’uccisione della sua bambina Simonetta Lamberti per mano della Camorra.

Ha pubblicato per Guida editori numerosi libri di poesia (Come farfalla di maggio, Nebbie, Angeli senza ali, Sguardi,  La ninfa dei fiori, Lunghi capelli …), per  Graus editore, “D”,  un libro di racconti a sfondo socio/psicologico con prefazione di Bianca Berlinguer.

 

Enrico Euron Ensemble – Musiche d’amore, fede e libertà dall’Irlanda alla Scozia

13 Mar , 2015,
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Venerdì 13 marzo 2015 presso l’Istituto di Cultura Meridionale in concerto Enrico Euron Ensemble – Musiche d’amore, fede e libertà dall’Irlanda alla Scozia. Presenta l’evento Alessandro Iovino.

”Enrico Euron Ensemble” si esibirà per la prima volta a Napoli venerdì 13 marzo 2015 alle ore 20,30 nei saloni dell’Istituto di Cultura Meridionale (Via Chiatamone, 63) con un concerto intitolato ”Musiche d’amore, fede e libertà. Dall’Irlanda alla Scozia”.
Il gruppo e’ formato oltre che dal concertista e compositore Enrico Euron, tra i principali esecutori d’arpa d’Europa, anche dai vocalist Anne Gaelle Cuif e Lucio Malan.

Il presidente dell’Istituto di Cultura Meridionale Gennaro Famiglietti ha dichiarato: ”Ospitare questo gruppo e’ per noi un grande onore. L’Istituto e’ sempre attento e pronto promuovere tutte le arti, anche quella così nobile espressa dall’Ensemble Enrico Euron. In particolar modo e’ un piacere avere come ospite Lucio Malan, questore del Senato della Repubblica, ma qui a Napoli in veste di vocalist raffinato”.

Alessandro Iovino, che presenterà la serata, ha aggiunto: ”Sono lieto che questo gruppo giunga a Napoli per sostenere un concerto di beneficenza in favore della Christian House di Napoli. Sarà l’occasione per assistere ad una serata di cultura, di deliziose armonie, ma anche per fare del bene con una libera donazione in favore della nostra associazione che sostiene i più deboli”.

Doriana Martini: “Prigionieri di noi stessi”

2 Mar , 2015,
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In occasione della presentazione del nuovo libro dell’autrice Doriana Martini, “Prigionieri di noi stessi”, saranno presenti Ermanno Corsi e Anella Prisco.

Ad introdurre e coordinare l’evento ci sarà l’Avv. Gennaro Famiglietti, presidente dell’Istituto di Cultura Meridionale.

Giuliana Gargiulo: “Colpi di scena – Incontri di una vita”

26 Feb , 2015,
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L’Istituto di Cultura Meridionale ha il piacere di invitare tutti alla presentazione del libro “Colpi di scena. Incontri di una vita” di Giuliana Gargiulo.

L’incontro si terrà venerdì 27 febbraio 2015 dalle ore 18:00 presso la sede dell’Istituto di Cultura Meridionale in via Chiatamone 63 a Napoli.

All’incontro sarà presente l’autrice Giuliana Gargiulo, introdotta dal presidente dell’Istituto di Cultura Meriodonale, l’avv. Gennaro Famiglietti. L’evento sarà presentato da Stefano Causa ed interverranno: Anna Maria Ackermann ed Elisabetta Testa.

A. Celotto: “Il dott. Ciro Amendola, direttore della Gazzetta Ufficiale”

19 Feb , 2015,
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Presentazione del romanzo del Prof. Alfonso Celotto “Il dott. Ciro Amendola, direttore della Gazzetta Ufficiale”.

L’iniziativa è promossa dall’Istituto di Cultura Meridionale, dalla Società Consortile Ali e dalla Federazione Nazionale dei Consoli (FENCO).
Introduce i lavori il Presidente dell’Istituto di Cultura Meridionale, Avv. Gennaro Famiglietti.
Nel romanzo, il Prof. Celotto ha avuto una grande capacità di scrivere argomenti complessi, come la banca dati pubblica delle leggi vigenti, il funzionamento degli apparati della PA in modo semplice e comprensibile, spesso in chiave anche umoristica, inserendoli in una storia di vita vissuta.
Il programma dell’evento del 20 febbraio prevede l’intervista dell’autore da parte di Antonello Paolo Perillo – Caporedattore Centrale Responsabile TGR Campania a cui seguiranno testimonianze,sul tema del lavoro e del funzionamento della macchina burocratica, di rappresentanti del mondo industriale, dell’editoria e delle delle professioni. Intervengono: Antonio Agostini, Segretario Generale Ministero dell’Ambiente; Luigi Carrino, Presidente Centro Italiano Ricerche Aerospaziali e Presidente Distretto Aerospaziale della Campania; Maurizio Di Stefano, Presidente di ICOMOS Italia e Presidente SCABEC s.p.a; Ettore Mocchetti, Direttore AD Italia; Mario Mustilli, Professore di Economia e Gestione delle Imprese presso la Seconda Università degli Studi di Napoli e Direttore della Sezione “Studi Aziendali” del Dipartimento di Economia; Giovanni Squame,Presidente ALI scarl; Biagio Vanacore, Presidente Associazione Italiana Pubblicitari Professionisti, Alessandro Iovino, Scrittore e Storico.
Per l’occasione, nella Sala Rossa dell’Istituto sarà esposto il dimostratore Tecnologico “IRENE”, la piattaforma spaziale realizzata dalla società ALI, il cui lancio è previsto nel 2016.

PREMESSE
In Italia non esiste una banca dati pubblica delle leggi vigenti. Cioè non esiste una banca dati completa, ordinata e ufficiale, gestita e soprattutto.
L’Italia, a differenza di altri Stati, (come ad esempio la Francia che, oltre ad aver registrato e classificato tutti i propri atti legislativi, si è dotata di un sito internet sul quale questi sono interamente e gratuitamente accessibili) non mette a disposizione dei cittadini e dei giuristi i testi ufficiali dei propri atti normativi. In compenso, si calcola che dal 1861 a oggi sono stati pubblicati quasi 200.000 atti normativi (tra leggi, decreti legge, decreti legislativi, regi decreti, d.P.R, ecc).
Paradossalmente, anche la Pubblica Amministrazione consulta le leggi utilizzando banche dati di editori privati, che non soltanto sono a pagamento, ma comunque non sono ufficiali e, spesso contengono errori. In pratica, gli organi statali pagano per comprare i testi delle leggi da privati.
L’Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato, l’ente che cura la pubblicazione della Gazzetta Ufficiale, dispone di una banca dati di atti normativi, che tuttavia è completa soltanto dal 1987.
Gli archivi elettronici della Corte di Cassazione sono parziali e lacunosi. La Camera dei deputati e il Senato della Repubblica, sul sito www.parlamento.it, riportano le leggi, ma soltanto a partire dla 1996 e nel testo originario di emanazione, cioè senza tener conto di modifiche, integrazioni e correzioni.
Nel 2000 si è tentato di affrontare il problema, emanando una legge: l’art. 107 della legge n. 388 del 2000. I 25 miliardi di lire (pari a circa 13 MLI di euro) sono stati spesi. Il progetto ha assunto il nome di “Normativa”.
Soltanto nei primi mesi del 2010 la banca dati ha iniziato a operare e a tutt’oggi funziona ancora in via sperimentale e limitatamente agli atti normativi dal 1946 in poi.

SCHEDA INFORMATIVA SUL ROMANZO

Il dott. Ciro Amendola non è un burocrate qualunque.
E’ il direttore della Gazzetta Ufficiale, cioè dello strumento che garantisce l’ufficialità dei testi delle leggi; di più, lo strumento che rende possibile il funzionamento della democrazia.
Il dott. Amendola sovrintende a ogni passaggio della correzione delle bozze con mostruosa attenzione, finendo anche per sentirsi come un “arbitro sui campi di calcio”: in grado di fischiare rigori decisivi o di “ammonire” le leggi che meno condivide, collegando un numero alle sorti della legge e assegnando loro un numero menagrano secondo la Smorfia, di cui è profondo conoscitore.
E in effetti il dott. Amendola è un esemplare forse unico di “svizzero napoletano”: celibe, ordinato regolarissimo, maniacale nella conduzione della sua vita.
Infatti gli eventi della giornata sono fissate: dalla sveglia al momento atteso, da vero napoletano, del rito del cafè; dalla lettura dell’amato “Mattino” alla presa del tram; dalla prima riunione in ufficio (08.45) alla pennichella pomeridiana in ufficio;dal rientro a casa alla preparazione della cena.
Ma il dott. Amendola è anche scaramantico come pochi – la “toccatina mattutina del cornoè un atto sacro“- e edonista su alcuni fronti come il calcio, tifosissimo del Napoli e del cibo, di cui si sente profondo cultore della cucina e del vino.
In particolare per la cucina, applica la stessa maniacalità, classificando le ricette in stagioni – giallo per l’inverno; verde per la primavera; azzurro per l’estate e marrone per l’autunno.
Ogni ricetta era inoltre classificata per il paese di origine; vedi la parmigiana di melanzane napoletana o la pasta alla norma siciliana.
Ma il dott. Amendola ha un progetto titanico: quello di catalogare e classificazione di tutte le leggi italiane dal 1888.
Con questo obiettivo, il dott. Amendola dedica ogni sua ora libera alla monumentale catalogazione che “renderà più salda la nostra democrazia, più giusta la giustizia”!
Il lavoro procede senza intoppi fino a che una mattina nella lista delle telefonate, riportate dalla sua fedelissima assistente Anna, non scorge il nome del suo unico e vero amore, Mirella Cherubini, Mirella.
Il suo grande amore di gioventù la cui perdita (lo aveva tradito con il suo professore universitario a pochi mesi dal matrimonio) lo aveva segnato profondamente nello spirito e nell’anima.
Dopo varitentennamenti, telefona la sua amata Mirella e si risveglia sotto la scorza di burocrate l’anima ardente, mai sopita, del giovane Ciro.
L’esistenza del dott. Amendola sarà sconvolta nel modo più esilaranteda una serie fitta di eventi nel giro di poche settimane: il ritorno improvviso di Mirella dopo 32 anni; l’incontro con la figlia di lei, Lucia; “bella e radiosa come la madre”.

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